Descrizione
La premessa
«Nei prossimi cinquant’anni, forse cento, quando noi saremo morti tutti, ci sarà appena una riga in un libro di Storia e sarà perché ancora i nostri figli parleranno. Poi neanche quello».
Liliana Segre
Senatrice a vita e Cittadina onoraria della Città di Piazzola sul Brenta
Uno dei maggiori timori delle sopravvissute e dei sopravvissuti allo sterminio nazista è che quanto è avvenuto possa cadere nell’oblio, una volta che per ragioni anagrafiche verranno a mancare le/i testimoni dirette/i. I governi hanno voluto farsi carico di questa paura impegnandosi a scongiurarla attraverso l’istituzione del “Giorno della Memoria” (risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria). Tuttavia è sempre alle porte il pericolo di una “istituzionalizzazione” della Memoria, con conseguente perdita di significato ed allontanamento dalla sensibilità soprattutto delle giovani generazioni. Occorre pertanto agire, anche a livello nazionale, in modo che questa Memoria divenga conoscenza attiva e consapevolezza diffusa. In tale direzione vanno tutte le iniziative che tendano a coinvolgere le studentesse e gli studenti (viaggi nei luoghi di sterminio, incontri con testimoni diretti, letture di libri o visione di documentari e film sull’argomento della Shoah) e la cittadinanza in una riflessione partecipata e non retorica.
Il Progetto e le finalità
1 - Il progetto si propone dunque di contribuire a rendere effettiva e concreta la “Memoria” di una delle pagine più terribili e vergognose della storia dell’umanità, grazie alla presenza di sagome umane a misura naturale, opera dell’illustratore Francesco Frosi, raffiguranti varie tipologie di persone deportate nei campi di sterminio (uomini, donne, bambine/i, giovani, anziane/i, disabili, omosessuali, zingari, oppositori politici,…), da collocare nei punti significativi di tutto il territorio comunale, frazioni comprese. La presenza e vicinanza di questa “Memoria concreta” sarà lo spunto per momenti di coinvolgimento e riflessione, ma soprattutto un monito a non dimenticare rivolto a tutte/i le/i cittadine/i di Piazzola, ai suoi ospiti e visitatori, per aspirare a diventare persone in grado di costruire una società migliore.
Le sagome saranno dotate di un QR-code attraverso il quale si potranno avere informazioni concrete sul progetto, ma soprattutto attingere da diverse fonti, alle testimonianze dei sopravvissuti, ai dati statistici ufficili, ai link dei più importanti siti sull’argomento e molto altro.
Alla presenza fisica delle sagome sul territorio sarà affiancata una “massiccia campagna virtuale” che grazie all’uso dei canali social del comune e di chi voglia condividerle porterà nuove immagini delle sagome create virtualmente nei più svariati punti del territorio comunale e non solo, rilanciando il messaggio di “Memoria Viva”.
2 - Un altro fine del progetto è far riflettere le studentesse e gli studenti su come anche la società attuale non sia esente da pregiudizi che la dividono. Si punta perciò a creare la consapevolezza che la diversità ci rende speciali e che questo è un valore e una ricchezza da riconoscere e tutelare in sé stessi.
Essere diversi vuol dire essere persone uniche che stanno insieme, non categorie scomode da eliminare. Educare le bambine, i bambini, le ragazze e i ragazzi alla diversità significa insegnare loro a rispettare ed apprezzare le differenze, piuttosto che a temerle o ignorarle.
Il modo più efficace per farlo è adottare un approccio attivo e coinvolgente, che permetta di sperimentare direttamente la diversità e di assimilarne spontaneamente il valore.
Gli obiettivi
- Coltivare la memoria della Shoah in modo effettivo e non rituale, cercando di coinvolgere
in particolare le/i giovani; - Offrire spunti di riflessione riguardo a ciò che accadde durante la dominazione nazi-fascista, soprattutto nei confronti di alcune categorie di persone che furono fatte oggetto
di feroci discriminazioni e perseguitate per motivi diversi (sesso, razza, orientamento politico, religioso,…); - Stimolare la conoscenza e la riflessione sulla storia del secolo scorso, soprattutto legata ai due conflitti mondiali, non solo per non ripeterne gli errori, ma anche per ripensare, alla luce di quelli, ai conflitti attuali e futuri (cause e soluzioni) e alla loro evitabilità.
- Promuovere la cultura del rispetto e dell’accoglienza della diversità, in qualsiasi forma si manifesti, e della tolleranza come chiavi per creare una società inclusiva e amichevole.
La fonte
Visto che alla base di questo progetto c’è la volontà di informare tutti noi e le future generazioni sui fatti avvenuti riguardo ad una delle pagine più terribili e vergognose della storia dell’umanità, si è pensato di attingere e dare eco ai contenuti informativi di un eccelso lavoro di testimonianza e ricerca storica a cura di Antonella Restelli, che ha raccolto la voce e le testimonianze di donne sopravvissute, che hanno avuto la forza di testimoniare la loro esperienza in un libro e in un sito web intitolati MEMORIAE Territori nazifascisti 1943-45.
“Ho scritto questo libro perché ho fatto una promessa: non dimenticare.
Memoriae è il racconto di donne che non possono e non vogliono dimenticare, è il racconto della scientifica attuazione dell’eliminazione di ebrei, rom sinti, oppositori politici, omosessuali, testimoni di Geova, disabili e di chiunque fosse definito non conforme al regime nazista. I lager, costruiti tra
le nostre case, nei paesi occupati dai nazifascisti, nella nostra civilissima Europa degli anni quaranta hanno inghiottito milioni di persone, nell’indifferenza generale.”
Antonella Restelli
Le testimonianze
Marta Ascoli - Risiera di San Sabba - Campo di Auschwitz
Diamantina Vivante Salonichio - Campo di Bergen-Belsen
Ada Jerman - Campo di Ravensbrück
Maria Rudolf - Campo di Auschwitz
Nella Baroncini - Campo di Fossoli - Campo di Ravensbrück
Elisa Springer - Campo di Auschwitz
Isolina Turrini - Campo di Fossoli - Campo di Bolzano/Gries
La deportazione
Durante la Seconda Guerra Mondiale, in Germania e nei territori occupati, la pena per chi si oppone al nazifascismo o appartiene a un gruppo etnico indesiderato, ebrei, rom-sinti,
o è omosessuale o disabile, è la deportazione. Come prigionieri vengono trasferiti, con violenza
e in condizioni disumane, in luoghi costruiti appositamente per la loro eliminazione:
i campi di concentramento. Scopri di più
I campi
Campo di Natzweiler – Struthof
I dati dell’eccidio
La Germania nazista commise omicidi di massa su scala senza precedenti. Prima e soprattutto durante la Seconda Guerra Mondiale, il regime nazista tedesco perpetrò l’Olocausto e altre atrocità di massa. In seguito a tali crimini, calcolare il numero di vittime diventò importante per motivi legali, storici, etici ed educativi.
Le statistiche riportate di seguito sono state calcolate ricorrendo a diverse fonti. Tali fonti includono rapporti e registri della Germania nazista, studi demografici del periodo prima della guerra e del dopoguerra, registri creati dagli ebrei durante e dopo la guerra, documentazioni create dai gruppi della resistenza e da attivisti clandestini, nonché altri fonti d’archivio esistenti e oggi disponibili.
Queste statistiche sul numero dei morti mettono a nudo l’enormità dell’Olocausto e di altri crimini nazisti e sono un punto di partenza per analizzare la portata delle perdite umane causate dalla Germania nazista. Scopri di più
Approfondimenti storici
FASCISTIZZAZIONE
Al grido di “Viva il Duce!” la società italiana fu sottoposta al controllo del regime fascista di Mussolini dal 1922, con la Marcia su Roma, al 25 aprile 1945. Per gli oppositori, manganello, purghe all’olio di ricino, carcere, confino, per l’Italia la vergogna delle leggi razziali e della RSI. Scopri di più
LA RESISTENZA
Nasce con l’occupazione dell’esercito tedesco del territorio italiano dopo l’8 settembre 1943.
È un movimento di Liberazione di uomini e donne , che per la prima volta, dopo tanti anni, lottano insieme, fianco a fianco, per un futuro democratico. Parole d’ordine PANE, PACE E LIBERTA’. Scopri di più
Siti correlati
Yad Vashem - The World Holocaust Remembrance Center
Fondazione Memoriale Shoah di Milano
La Fondazione Museo della Shoah di Roma
The United States Holocaust Memorial Museum di Washington
Memorial and Museum Auschwitz – Birkenau
Memoriale del campo di concentramento di Flossenbürg
Memoriale del campo di concentramento di Bergen-Belsen
Francesco Frosi
Padovano 53 anni, da 30 è illustratore e fumettista e insegnante di disegno illustrazione e fumetto. Ha realizzato illustrazioni e fumetti per: RAI, Messaggero di Sant'Antonio, Messagero dei Ragazzi, Editrice Rizzoli, Il Giornalino e Ed. San Paolo, Galaxy Press, Polaris Edizioni, Ed. Nuovo Villaggio, Edizioni Geo Books, Delfino Editore, Gruppo RAM.
Ha progettato parchi di divertimento collaborando per molti anni con Art Project di Cittadella, ha realizzato i disegni per animazioni informative per FIDIA farmaceutici e disegnato immagini pubblicitarie e storyboard per diversi studi grafici e di comunicazione.
Come insegnante ha tenuto laboratori e corsi di disegno di varie durate presso: Scuola Italiana Design, Museo Civico di Padova, vari Istituti Superiori, Biennale di Venezia, facolta universitarie di Parma e Venezia, Scuola Internazionale di Comics.
Scelte stilistiche per la creazione delle sagome per il progetto Memoria Viva - La Giornata della Memoria a Piazzola sul Brenta 2025.
Per creare le sagome delle persone vittime dell'Olocausto da collocare sul territorio di Piazzola sul Brenta mi sono confrontato con Riccardo Zanini, coordinatore di questa iniziativa e insieme abbiamo pensato che dovevano essere il simbolo di tutti coloro che nella loro fragilità hanno subito la tragica fine imposta dal Nazismo, così ho cercato di disegnare figure che pur nel momento più buio dell'umanità mostrassero non solo la loro sofferenza ma anche la loro dignità.
Per questo ogni sagoma è stata disegnata in modo che ci guardi negli occhi per chiederci di non dimenticare e di fare di tutto per impedire che tragedie come questa si ripetano.
Per la rifinitura mi sono ispirato ad una tecnica di inchiostrazione che prevede l'uso del pennino tradizionale su carta ruvida per ottenere linee sofferte e in parte imprevedibili, ma molto espressive e accompagnate da grigi ottenuti trasferendo l'inchiostro di china con un tampone di spugna.
La colorazione simula l'effetto dell'acquerello ottenuto però con un piccolo numero di pennarelli per avere un chiaroscuro efficace, espressivo e di impatto.
La speranza che io, insieme a Riccardo, Cristina, Eva e tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione di questo progetto è che questi disegni possano essere visti come parte integrante delle nostre comunità a cui sentirsi legati per non dimenticare.
L’ANPI di Piazzola sul Brenta
L’ANPI (Associazione Nazionale dei Partigiani d’Italia) fin dalla sua fondazione, nel giugno 1944, ha dedicato il suo maggior impegno alla Memoria, cercando di renderla attiva e dunque accompagnata da conoscenza e riflessione.
É anche per tener fede a questo principio che la sezione di Piazzola sul Brenta, e aree limitrofe, ha voluto e fortemente sostenuto il progetto “Memoria viva”, con la convinzione che, rendendo visibili e presenti sul territorio le vittime della Shoah, anche se in forma di sagome, avrebbe potuto far nascere nei cittadini e nelle cittadine piazzolesi il desiderio di conoscere più a fondo una vicenda così tragica della nostra storia ma ormai così lontana da rischiare di essere dimenticata. Guidati perciò dal monito di Liliana Segre, cittadina onoraria iscritta alla nostra sezione e per noi modello di vita, e da quello di tutte le sopravvissute e i sopravvissuti all’Olocausto, che ci hanno chiesto e ci chiedono di tener viva la Memoria, abbiamo creato una pagina digitale che renda possibile la conoscenza e l’approfondimento del tema, in modo semplice ma storicamente fondato.
Come ANPI abbiamo anche deciso di donare alle scuole del territorio il libro di Antonella Restelli, Memoriae, la cui splendida trasposizione digitale ci é stata di fondamentale aiuto per creare la pagina web del progetto.
Un ringraziamento va a tutte le persone che ci hanno creduto e ci hanno lavorato insieme a noi.